Ammirando un qualsiasi ritratto della Vergine di periodo rinascimentale, è inevitabile notare che i colori utilizzati sono sempre i medesimi: blu oltremare per il mantello e rosso per la veste. Uno dei tanti esempi si osserva nel capolavoro raffaellesco la Madonna di Foligno.
La scelta non era casuale.
Il blu oltremare era collegato al colore del cielo e quindi indicava vicinanza alla divinità. Rappresentava quindi una scelta naturale per la Beata Vergine. Tuttavia, c'era anche un ulteriore motivo di natura molto più terrena. Il blu oltremare a quell'epoca era. ottenuto dalla lavorazione dei lapislazuili, pietra reperibile solo in Afghanistan e per questo costosissima. Per questo motivo questo blu era utilizzato con molta parsimonia e riservato solo ai dettagli di maggior importanza. Addirittura, risulta che in molti contratti tra committente e pittore fosse indicata esattamente la quantià di blu oltremare da utilizzare. Il colore faceva immediatamente individuare la Vergine come l'elemento più importante del quadro all'occhio esperto.
Diverso il discorso per il rosso, che veniva ricavato dalla polverizzazione del molto più economico cinabro ed era pertanto utilizzato molto più largamente, per simboleggiare l'amore di ogni tipo. Nel capolavoro di Raffaello, per esempio, il rosso nell'abito del Battista e del committente Sigismondo de' Conti comunicano l'amore per Dio. Nell'abito della Vergine il richiamo è invece, ovviamente, all'amore materno.